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Društvene znanosti Sociologija, antropologija, etnologija... Podforum: Jezikoslovlje

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Old 14.06.2005., 10:23   #1
Smile L’ecologia dell’isola di Cherso e l’ambiente della Tramontana

Evo nešto za ljubitelje Cresa, ekologije i talijanskog jezika.



. . . . Cres i Tramuntana

Cres je naš najveći otok (veći je od Malte), jedan od najdužih i ima najveće (slatkovodno) jezero. Proteže se uglavnom u smjeru sjever-jug pa ima golemu varijaciju mikroklimatskih uvjeta i, valjda otuda, i veliku bioraznolikost. Obiluje rijetkim i endemskim vrstama koje su opstale usprkos višemilenijskoj naseljenosti otoka, ali je opterećen i prokletstvom alohtonih (stranih) vrsta koje su uvedene da bi se zarađivalo na lovnom turizmu. Od ovih su osobito opasne divlje svinje koje kao svežderi prave golemu štetu stočarima i ratarima, a možda i pospješuju nestanak nekih autohtonih vrsta.
Tramuntana je sjeverni dio otoka, klimatski sličan padinama Učke, obrastao hrastovim šumama i rijetko naseljen. Na njegovom najsjevernijem dijelu nekada je bilo ograđeno lovište alohtone divljači iz kojeg su se divlje svinje raširile na jug i počele «osvajati» cijeli otok.

. . . Ovo su izabrani dijelovi jednog maturalnog rada:

. . L’ecologia dell’isola di Cherso e l’ambiente della Tramontana

Ho scelto di scrivere sull’ecologia dell’isola di Cherso e dell’ambiente della Tramontana, soprattutto a causa della grande varietà di specie animali e vegetali presenti sull’isola alcune delle quali sono piante endemiche molto rare, per il fatto che l’isola presenta alcuni fenomeni molto rari e ecologicamente preziosi (il lago di Vrana), per la presenza delle riserve ornitologiche speciali e della specie in estinzione di grifoni.
L' ecologia è la scienza che si propone di scoprire come gli organismi influiscono sul loro ambiente vivente e non vivente, e come a loro volta ne rimangono influenzati. Si occupa di definire come tali interazioni determinano il tipo e il numero degli organismi presenti in un particolare luogo, in un particolare momento. Oggi l'ecologia si occupa sempre di più delle pressioni sul'ambiente e sugli organismi esercitate dall'uomo, come conseguenza di una crescente espansione e urbanizzazione. Nel mondo sono sempre piú rari gli ambienti nei quali l'uomo non ha lasciato la sua traccia. Proprio per questo motivo, si cerca di proteggere e di tutelare questi ambienti con l'intento di mantenerli allo stato naturale.
Uno di questi ambienti rari e ancora intatti è l'isola di Cherso ma soprattutto la sua parte settentrionale, la Tramontana.
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Zadnje uređivanje adriatic : 15.07.2005. at 14:36.
adriatic is offline  
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Old 14.06.2005., 14:30   #2
L’isola è lunga circa 66, e larga circa 2 km nel punto più stretto e 12 nella parte più ampia. È tagliata dal 45° parallelo di latitudine geografica settentrionale in modo che la sua parte maggiore si trova nella zona subtropicale dell’emisfero boreale.
L’arcipelago di Cherso-Lussino, con 36 isole, isolotti, occuppa 513 kmq ed è il maggiore dell’Adriatico.

http://www.tzg-cres.hr/gb/beli.htm
http://www.mali-losinj.com/Ebeli.htm


Con lo scioglimento dei ghiacciai, alla fine dell’ era glaciale, avviene l’innalzamento del mare di circa 100 metri. Così che le montagne e le colline della terraferma diventano isole. L’isola di Cherso assieme a quella di Lussino e agli isolotti e scogli, sono la continuazione e il prolungamento del massiccio del Monte Maggiore in Istria.

http://www.boscaglia.it/racconti/racc20_b.htm


Sulla quantità dell’acqua sull’isola e sulle sue caratteristiche influisce soprattutto la qualità del suolo. A causa del terreno carsico e dei lunghi periodi di siccità durante l’estate, l’isola ha pochi corsi d’acqua, si tratta soprattutto di corsi periodici e di poca capacità. I torrenti si formano generalmente durante le precipitazioni, nei periodi di abbondanti piogge, ma a causa della porosità del suolo l’acqua non riesce a trattenersi e al cessare delle precipitazioni questi scompaiono nel sottosuolo e formano dei canion (Canion di Beli sovrastato da un ponte romano).
A differenza dei torrenti, le sorgenti e i pozzi raramente si prosciugano. L’acqua si accumula nelle grotte e nei laghetti sotterranei.

Oltre alle fonti d’ acqua formatesi naturalmente, un ruolo molto importante l’hanno avuto anche gli stagni, creati artificialmente, allo scopo di abbeverare i greggi. Sull’ isola ce ne sono circa una settantina.
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Old 14.06.2005., 14:45   #3
Quote:
ali je opterećen i prokletstvom alohtonih (stranih) vrsta koje su uvedene da bi se zarađivalo na lovnom turizmu.
Ne znam kako je gori na sjeveru, ali kod nas na jugu divlje svinje same doplivaju i do Hvara i Mljeta i Korčule. Kako su počele još malo evo ih i do Italije.
Zavelim is offline  
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Old 14.06.2005., 15:40   #4
Re: L’ecologia dell’isola di Cherso e l’ambiente della Tramontana

Quote:
adriatic kaže:

...
Cres je naš najveći otok (veći je od Malte)
...
Molim, odakle je potekla informacija o ovome?
(Ne o Malti, već o tome da je upravo Cres naš najveći otok?)
lappino is offline  
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Old 14.06.2005., 15:55   #5
Samo pametne svinje (51/90)
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Divlje svinje doplivale na Krk i Rab
RIJEKA - Divlje svinje ne stvaraju probleme samo na Cresu, na koji su pobjegle iz prije petnaestak godina otvorenog lovišta creske Poljoprivredne zadruge. Lani su viđene i na Krku, na kojem su ih lovci nekoliko već odstrijelili, a upućeni tvrde da su preplivale s Cresa u borbi za život. Priča se da ih ima i na otočićima u okolici Cresa, osobito na Zeči, a i Rabljani tvrde kako su tragove divljih svinja zamijetili u svojim šumskim predjelima.
Dva sastanka održana prošloga tjedna - na Krku, na kojem se osim o divljim svinjama razgovaralo i o već dobro poznatom problemu s medvjedima, te na Rabu, na kojem su zasad samo divlje svinje - dokazuju da situacija pomalo izmiče kontroli.

http://www.drnis.com/ezBoard/Z-3.htm

http://www.hrvatski-lovacki-savez.hr...kateg=4&sub=10


Posljednja precizna mjerenja pokazala su da je Cres za nekoliko hektara veći od Krka.
Nažalost ne mogu naći taj članak.
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Old 15.06.2005., 08:25   #6
Il clima

Il clima dell’ isola è condizionato dalla posizione geografica in relazione con la terraferma circostante ed il mare. Circa per un mese, nei periodi del solstizio d’inverno e del solstizio d’ estate, c’è una temperatura dell’ aria quasi costante e stabile. In giugno, a questa latitudine, si riscontra il massimo delle radiazioni solari.

C’è un periodo di temperature massime della terra e dell’aria, in luglio, e le massime temperature del mare in agosto. A dicembre si ha la temperatura più bassa dell’aria e del mare. La media annuale è di 14,4 gradi centigradi. Al cambiamento delle stagioni, corrispondono grandi cambiamenti del tempo. Il mare con la sua enorme capacità termica, fa diminuire le temperature massime e fa aumentare quelle minime, influendo così sul clima.

L’isola è attraversata dal 45° parallelo il quale funge da frontiera tra due zone climatiche, c’è perciò una grande differenza di clima, tra il nord e il sud la quale è visibile soprattutto nel periodo invernale.

La parte settentrionale dell’ isola, alta e protesa nel golfo di Fiume, è esposta a forti raffiche di bora, la parte meridionale è invece al riparo dalla bora ed è esposta a venti più lievi che giungono dal mare.
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Old 15.06.2005., 12:33   #7
La popolazione e attivitá

La particolare lunghezza dell’isola e le grandi differenze nel rilievo, hanno caratterizzato la grande differenza di popolamento tra il nord e il sud dell’isola.

La parte settentrionale è poco popolata, soprattutto a causa delle caratteristiche naturali non favorevoli. Queste si possono notare nel rilievo abbastanza montuoso di questa zona, nelle coste ripide, e nella mancanza di terreno adatto alla coltivazione. La parte centrale dell’isola e le coste occidentali della parte merridionale, sono quelle con il maggior numero di abitanti. Ciò è dovuto a un rilievo più “dolce”, alle coste più accessibili e al terreno adatto alla coltivazione. Questa parte é anche quella più sviluppata dal punto di vista del turismo. L’isola contava secondo il censimento del 1991, 3.238 abitanti e aveva la densitá di 8 abitanti per kmq, la più bassa nell’Adriatico.

Anche se l’isola è una delle zone meno popolate della Croazia l’urbanizzazione di parti della natura prima intatta, ha provocato grandi sconvolgimenti nel mondo animale dell’isola.

Fin dai tempi antichi la pastorizia è stata l’occupazione principale. Si allevano gli ovini in modo estensivo, esattamente come nei tempi passati; le pecore pascolano libere durante tutto l’anno. Questa maniera di allevare gli ovini ha permesso l’esistenza dei grifoni che si cibano esclusivamente di carogne. Il numero di grifoni e in diretto rapporto con il numero delle pecore isolane. Oggi l’allevamento non rappresenta più la fonte principale di guadagni per la popolazione anche se è abbastanza importante soprattutto nei villaggi più piccoli.

Un’altra attività molto importante sull’isola è da sempre l’olivicoltura. L’olivo è stato da sempre un fattore importante della vita isolana.

É documentato che la coltura di questa pianta ha raggiunto il suo culmine nel 19° secolo, quando sull’isola di Cherso c’erano 2 milioni di olivi.
Oggi ce ne sono in tutto appena 300 mila e si trovano per lo più nella parte occidentale dell’isola.
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Old 15.06.2005., 15:40   #8
Flora dell’isola

Dopo la millenaria influenza dell’uomo i boschi che ricoprivano prima l’intera isola sono scomparsi nella maggior parte del territorio e al loro posto si sono formate grandi superfici di pascoli e di pietraie. Sull’isola è molto evidente il grande contrasto tra la rigogliosa vegetazione boschiva a nord e i nudi pascoli a sud.

In base alla vegetazione esistente oggi sull’isola possiamo distinguere tre zone fondamentali:

a) La parte settentrionale dell’isola (Tramontana) con vegetazione submediterranea.
b) La parte centrale dell’isola dove si mescolano gli elementi submeditteranei e quelli eumeditteranei. In questa zona dell’isola prevalgono soprattutto pascoli e oliveti.
c) La parte meridionale dell’isola con caratteristiche eumediterranee, il cui manto vegetale è costituito soprattutto da macchie, garighe e pascoli pietrosi.

L’ isola ha una concentrazione di 1300 specie di piante su 405,78 kmq, il che confrontato con la Gran Bretagna, che ha in totale la concentrazione di 1180 specie vegetali, presenta una vera ricchezza.
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Old 15.06.2005., 15:43   #9
La fauna dell’ isola

Nella scienza prevale l’opinione che gli animali che vivono sulle isole formino popolazioni specifiche a parte. Per questo motivo, sulle isole, a parte l’ isolamento geografico, si sono sviluppate numerose specie endemiche di animali. Nello stesso tempo però sta aumentando velocemente il numero di specie in estinzione minacciando così la conservazione della diversità biologica.

L’ isola di Cherso ha una fauna molto ricca e varia.

Sull’isola sono state registrate, fino ad ora, 200 specie di uccelli, delle quali circa 90 nidificano in questa zona.

Tra i mammifferi l’unico grande predatore sull’ isola è la faina (Martes foina), presente in gran numero. Ci sono anche altri mammiferi più piccoli. Sono presenti 29 specie di pipistrelli. Ci sono inoltre alcune specie alloctone, che sono state introdotte per lo sviluppo della caccia.

Con le sue 25 specie di anfibi e rettili l’isola di Cherso è al terzo posto nel Mediterraneo ( dopo l’isola di Veglia e quella di Sicilia).

Sull’isola non ci sono serpenti velenosi. Ci vivono però 7 specie non velenose.

Grazie alla grande varietà di specie vegetali c’è anche una grande ricchezza di insetti. 68 specie di farfalle diurne, 14 specie di libellule (ordine Odonata) ecc.

Gli insetti sono un anello molto importante, insostituibile nella catena alimentare dell’ecosistema di Cherso.
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Old 16.06.2005., 08:17   #10
La Tramontana

La Tramontana copre l’area di 81,25 kmq e la sua larghezza raggiunge da 2,3 a 7 km. Comprende 1/5 della superficie complessiva dell’isola. 55 kmq circa, della Tramontana sono ricoperti da boschi.

Si tratta della parte settentrionale dell’isola, la parte più alta e più stretta che si estende tra il promontorio Jablanac e il 45° parallelo.

È composta da due creste: quella superiore fatta di calcare con le cime più alte dell’isola: Orlina (604 m), Gorica (650 m) e Sis (638 m), e la parte inferiore parallela con le cime di Halm, Oštri e Veli crni.

Tra i due strati si trova una vallata carsica lunga 5 km. In questa parte dell’isola si possono trovare numerosi fenomeni carsici: doline, valli, grotte, precipizi e vallate.

Il clima della Tramontana è caratterizzato da temperature medie, più basse nei mesi invernali ed abbondanti precipitazioni annuali. Le coste orientali della Tramontana sono esposte alla bora. Le cime più alte dei monti d’inverno sono spesso ricoperte di neve. Si tratta perciò di un clima quasi continentale.

Tramontana abbonda di pozze d’acqua di un eccezionale valore ecologico. Si tratta per lo più di incavature naturali o artificiali in cui si accumula l’acqua piovana ma anche di torrenti periodici che scorrono durante le abbondanti precipitazioni. Ad esempio la pozza di Kosmačev la più grande sull’isola, quella di Peć, Palvanja, Garbovica ecc.
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Old 16.06.2005., 13:39   #11
La popolazione & la flora

La parte settentrionale dell’isola é quella meno abitata (a causa dei motivi in precedenza elencati). È una zona con pochi villaggi. C’è stata una forte emigrazione soprattutto dopo la 2° Guerra Mondiale a causa di motivi economici e politici.

In soli otto anni il numero della popolazione é decresciuto di circa il 70%. Una cinquantina di anni fa, la Tramontana contava circa 1500 abitanti, adesso ce ne sono circa una centina a Beli, Dragozetići e Predošćica. D’ estate il numero di abitanti aumenta.


. . . . La flora

La parte settentrionale che è anche la parte più alta dell’isola ed è esposta maggiormente alle inflenze del clima continentale, ha la vegetazione più intatta dell’isola. Il manto vegetale di questa zona fino ai 250-300 m sopra il livello del mare è caratterizzato da naturali boschi termofili in cui prevalgono alberi a foglia caduca come la roverella (Quercus pubescens) e la carpinella (Carpinus orientalis), mentre nella fascia vegetale sopra i 250-300 m dal livello del mare troviamo boschi di roverella, di cerro (Quercus cerris) e il carpine nero (Ostrya carpinifolia).

Nelle vallate e nei pendii con terreni acidi sono presenti anche i castagni (Castanea sativa) che rappresentano un eccezionale e raro valore naturale.

La carpinella è uno degli alberi minori in Tramontana, raggiunge i 18m.
Ha un ruolo molto importante nella prevenzione dell’ erosione del terreno carsico.

Il carpine nero può raggiugere oltre 20m d’altezza, e ha un tronco dal diametro di oltre 0.5 m; ha dei frutti simili a quello del luppolo e per questo spesso viene chiamato anche il carpine del luppolo. Cresce e si adatta meglio ai terreni carsici e rocciosi. Di solito vive associato alla roverella, all’ornielo, agli aceri ecc.

La roverella può crescere fino a 20m ma spesso la troviamo sotto forma di cespuglio. La corteccia è grossa e screpolata, di colore cenerino. La ghianda matura in settembre ed è molto picccola. Nella Tramontana cresce una specie di quercia simile alla roverella, la quercia virgiliana (Quercus virgiliana) che da alcuni esperti viene considerata una specie a parte mentre secondo altri è soltanto una variante di Quercus Pubescens.
Il Cerro (Quercus cerris) può raggiungere i 35m di altezza e il tronco può raggiungere 1m di diametro. Può vivere fino a 200 anni.

La ghianda è bislunga con un berretto ˝arruffato˝, matura il secondo anno in settembre o in ottobre. Si adatta a terreni di vario tipo anche a quelli siccitosi. Forma boschi di soli cerri oppure si consocia ai lecci, castagni,carpini, roverelle ecc.

Il castagno ( Castanea sativa ) può crescere fino a 35m d’altezza, può vivere oltre i 1000 anni ma soltanto quando il diametro del tronco raggiunge i 4-6 m. Cresce su terreni acidi ( pH in media da 4-5 ), in Tramontana cresce sui terreni rossi.


Nella Tramontana sono presenti anche : l’acero campestre, acero minore, il moro , il moro bianco, il melograno, il corniolo - un cespuglio che però in Tramontana cresce regolarmente fino a 10 m di altezza, lo spino santo (spina cristi), il sorbo, il leccio, il fico, l’olivo, l’edera, l’omello, l’alloro , il ciliegio, il prugnolo, il melo, il sambuco ecc.

In Tramontana crescono due specie affine che ˝producono˝ liane: la clematide (Clematis flamula) e la vitalba (Clematis vitalba) che vengono chiamate anche viti bianche. Queste specie non hanno la capacitá di una crescita verticale autonoma e perció si arrampicano per mezzo di altri alberi.
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Old 16.06.2005., 14:26   #12
Smile . . . La flora

Sull’ isola di Cherso ci sono ben 5 specie di quercie, fatto raro in Europa. Nei boschi di cerri e di quercie melifere sono presenti anche delle quercie secolari, alberi di 120 anni. L’albero più vecchio ha tra i 500 e i 1000 anni, si tratta della quercia vicino al villaggio di San Pietro nella Tramontana, ed è uno dei più vecchi alberi di quercia in Europa. Nel 1997 é stato proclamato monumento naturale protetto.

Nella Tramontana cresce un certo numero di specie molto rare, le piante endemiche e le piante residue.
Endemiche sono dette quelle piante o animali che si trovano soltanto in una zona ristretta e in nessun altro posto della terra.

Residue sono quelle piante, sopravvissute dai tempi remoti della Terra che, prendendo in considerazione le condizioni climatiche attuali e la posizione geografica, non dovrebbero trovarsi qui.

Al passaggio tra la zona sempreverde e quella a foglia caduca, sono presenti piante del periodo glaciale: l’euroaesum (Asaro Asarum), il bucaneve (Galantus nivalis), l’agrifoglio (Ilex aquifolium), la sanicola (Sanicula europea) la viola (Viola reichenbachiana) e altre.


Le superfici degradate della Tramontana (prati secchi e pietraie) sono state occupate da due associazioni di piante di carattere endemico: le festuche (Festuco koelerielum splendentis) e la salvia (Stipo salvietum officinalis). Le festuche sono le piú frequenti e sono legate a superfici relativamente meno degradate mentre la salvia cresce su superfici molto degradate, con suolo basso, esposta a colpi di vento. Un’attenzione particolare si deve prestare agli endemismi quarneroliburni cioé le societá endemiche che si sono propagate solo nella zona del Quarnero.

Le piante caratteristiche di questo gruppo sono: la campanula istriana (Campanula istriaca), la campanula (Campanula pyramidalis), la Centaureetum dalmaticae ecc.

L’euforbia di Wulfen (Euphorbia wulfenii)
http://www.uochb.cas.cz/~natur/cerambyx/euphorbwulf.htm
http://www.decora.hr/Katalog/Kartice...iaWulfenii.htm
http://www.decora.hr/Katalog-Eng/Kar...iaWulfenii.htm
appartiene alle specie endemiche vegetali illirico-adriatiche. Crescono in gruppo. Il fusto è legnoso nella parte inferiore e pieno di succo bianco, latteo e colloso. Il succo è pieno di caucciù che in alcune specie è un medicinale mentre in altre è velenoso (veleno-ephorbon).

Al gruppo degli endemi illirico – adriatici appartiene anche il giaggiolo illirico (Iris illirica). http://www.virtualplanttags.com/imag...=4&size=3&r=45 http://www.decora.hr/Katalog/Kartice...isIllyrica.htm

Il gigalo italiano (Arum italicum) è http://www.decora.hr/Katalog/Kartice...umItalicum.htm
una pianta endemica che spesso cresce dalle cavità delle vecchie quercie. É una pianta velenosa, il colore delle foglie è vario, le foglie possono raggiungere la lunghezza di 60 cm sulla pianta alta fino a 1m.


Sull’isola di Cherso sono presenti 12 specie autoctone di orchidee, in Tramontana possiamo trovare una specie molto rara, l’orchidea di Bertoloni (Orchis bertolonii). http://www.nature-diary.co.uk/mallorca/ophrys.htm
http://www.medri.hr/~dwolfl/orhideje/orhideje.htm
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Zadnje uređivanje adriatic : 16.06.2005. at 15:25.
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Old 17.06.2005., 08:57   #13
Smile La fauna della Tramontana

Come la vegetazione anche la fauna di questa parte dell’isola è la più mantenuta e presenta un raro valore ecologico. Anche la fauna ha subito però grandi cambiamenti a causa dell’intervento dell’uomo. Sono cosí scomparse o quasi alcune specie e altre sono state importate.

. . . . Gli animali autoctoni: Gli uccelli

Un raro valore naturale è rappresentato dalla riserva ornitologica ˝Kruna˝ che è la dimora protetta dalla legge della popolazione di una rara e minacciata specie di uccelli, i grifoni. http://hpd.botanic.hr/bio/odgovori/odgovor236.htm
http://www.avesphoto.com/website/EU/...s/VULEGR-1.htm
http://www.damisela.com/zoo/ave/otro...e/gyps/fulvus/
http://www.vultures.homestead.com/EurasianGriffon.html
http://www.hrt.hr/vijesti/arhiv/2004/11/10/ZAN.html

Il grifone (Gyps fulvus) appartiene alla famiglia degli avvoltoi, uccelli predatori che non attaccano quasi mai prede vive. È uno dei più grandi rapaci che volano. Può avere un'apertura alare fino 2.80 m e può pesare fino a 15 kg. Può vivere anche fino a 60 anni in cattività.

A causa del loro specifico modo di nutrirsi hanno un forte becco, testa e lungo collo coperti solo da piumino bianco, che consente loro di afferrare in profondità le prede, le lunghe gambe adattate allo spostamento ( non per afferare la preda), e le lunghe e larghe ali indispensabili per i lunghi voli sulle correnti aeree.
I grifoni possono raggiungere una velocità di volo anche fino a 120 km/h, sebbene la loro velocità media sia di circa 40-60 km/h, perchè questa è ideale per controllare il territorio e trovare cibo. Si cibano solo di carogne. Mangiando le carogne, essi compiono un ruolo molto importante, perché fermano il propagarsi delle epidemie e delle malattie tra gli animali, bloccano una potenziale catena di infezione per il bestiame. Tuttavia non è così semplice trovare delle carogne di animali nell’ambiente in cui vivono, e per questo i grifoni si sono adattati e riescono a restare senza cibo anche più di due settimane.

Vivono in colonie dove la possibilità di trovare del cibo è maggiore.

Sull'isola di Cherso sono riusciti a sopravvivere fino ad oggi perchè trovavano sufficiente cibo che consisteva soprattutto nelle carogne delle pecore. I pastori allevavano le pecore nel modo tradizionale, facendole vivere all'aperto durante tutto l'anno e in questo modo la loro mortalità era abbastanza alta.
Con la diminuzione del numero degli abitanti sull'isola, è diminuito anche il numero di pastori e di pecore; per questo motivo la possibilità di sopravvivenza dei grifoni è diminuita notevolmente.
I grifoni hanno un piccolo all'anno, la sua crescita dura cinque anni. I genitori si dividono la responsabilità di covare per la durata di quasi due mesi.

Il piccolo, una volta nato, sta con i genitori per un periodo di 4 mesi prima che possa volare ed iniziare a cercare il cibo da solo.
Una volta acquisita la capacità di sopravvivere da solo, il giovane inizia una migrazione che dura 5 anni. Raggiunta la maturità trova un compagno dell'altro sesso e ritorna sull'isola nativa dove inizia a nidificare.

Sull'isola nidificano circa 70 coppie di grifoni, sulle rocce che sono protette da due riserve naturali: ˝Kruna˝ nella Tramontana e ˝Podokladi˝ che si trova nella parte merridionale dell'isola.
La colonia di grifoni che si trova sull'isola di Cherso è unica perché qui i grifoni nidificano sulle rocce a volte solo a pochi metri sopra il livello del mare (ci sono dei nidi che si trovano a meno di 10 metri dal livello del mare).

http://web.quick.cz/mkorinek/ptaci/z...belohlavy.html
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Old 17.06.2005., 12:40   #14
Nella riserva ornitologica, tranne i grifoni, vivono anche altre specie di uccelli rare e minacciate, come:
I bianconi (Circaetus galicus)http://www.parks.ro/Caras/SemenicFot...R_0005_jpg.htm
http://www.mathra.gr/pageprotob/page...atiki01/a2.htm
http://home.hccnet.nl/r.goedegebuur/...alegierp3.html

uccelli rapaci, piú piccoli dell’aquila reale (l’apertura delle ali 1.95). Si nutrono prevalentemente di serpenti e lucertoloni.
I bianconi sono quasi ovunque rari ma sono molto numerosi sull’isola di Cherso.

Le aquile reali (Aquila chrysaetos), http://www.birdguides.com/html/vidli...chrysaetos.htm
http://www.regione.emilia-romagna.it...una/aquila.htm
uccelli rapaci, l’apertura delle ali può raggiungere i 2.20 m si nutre di lepri, ramarri, serpenti, tartarughe, uccelli e anche di carogne. I nidi vengono costruiti sui dirupi o fra i rami di alberi alti e antichi. Nel passato l'aquila reale è stata perseguitata nel suo habitat, soprattutto dagli agricoltori, convinti che uccidesse i loro agnelli, e dai guardacaccia per proteggere gli uccelli nelle riserve dei loro padroni. Più di recente i pesticidi agricoli e l'inquinamento hanno provocato danni alle uova, il cui guscio è così sottile che spesso si rompe prima di schiudersi.

Al giorno d'oggi, leggi più severe proteggono questo rapace che, sebbene non sia minacciato ovunque, sta diventando progressivamente più raro.

I falchi pellegrini (Falco peregrinus), http://animaldiversity.ummz.umich.ed...eregrinus.html
http://www.birdguides.com/html/vidli...peregrinus.htm si nutrono quasi esclusivamente di uccelli, dalle dimensioni di un passero a quelle di un colombaccio, ma occasionalmente anche di piccoli mammiferi terrestri pipistrelli e insetti. Nidificano su rocce.
I falchi pecchiaioli (Pernis apivorus) http://www.birdguides.com/html/vidli...s_apivorus.htm http://www.regione.emilia-romagna.it...ecchiaiolo.htm
si nutrono di miele, api e vespe.

I gufi reali (Bubo bubo), http://www.birdguides.com/html/vidli.../Bubo_bubo.htm
http://www.owlpages.com/species/bubo/bubo/Default.htm
http://www.discoverit.co.uk/falconry/europeow.htm
http://www.natur-lexikon.com/Texte/H.../HWG00089.html
sono i più grandi rapaci notturni europei: lunghi circa 70 cm, possono avere un'apertura alare di 180 cm. Sono uccelli solitari e stanziali, rimangono sempre all'interno del loro territorio personale e prediligono le zone boscose. Il nido è ricavato in genere dentro qualche cavità di un grosso albero o in un anfratto roccioso. Le loro prede sono: piccoli mammiferi, uccelli e invertebrati, piccoli abitanti del bosco come insetti, ghiri, topi.

I gufi di bosco (Strix aluco), http://www.owlpages.com/species/strix/aluco/Default.htm
http://www.arkive.org/species/ARK/bi...ml?size=medium

vivono di preferenza nelle foreste di conifere e nei boschi misti dove occupano cavità d'alberi, nidi di corvi, gazze e scoiattoli. Le loro prede sono uguali a quelle del gufo reale. Oggi sono piuttosto rari anche perché, essendo predatori al vertice della catena alimentare, risentono prima degli altri di ogni alterazione dell'ecosistema in cui vivono.


A Cherso nidificano ancora: le poiane (Buteo buteo) i gheppi (Falco tinnunculus) le civette (Athene noctua) gli assioli (Otus scops), i marangoni dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis) i passeri solitari (Monticula solitarius), le upupe (Upupa Epops), le monachelle (Oenanthe hispanica) i caprimulghi (Caprimulgus paeus), tre specie di rondoni: il rondone (Apus pallidus), il rondone alpino (Apus melba), e il rondone (Apus apus) nonchè molti altri.
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Old 17.06.2005., 15:20   #15
Smile I mammiferi

L’unico grande predatore è la faina (Martes foina), http://www.waves.es/Doroncilla/Prese...oina-foina.htm
http://www.wildlife.hit.bg/mammals/p...es%20foina.htm
http://www.konig-photo.com/english/g...v=6977&Rub=432
presente in gran numero. Spesso frequenta le abitazioni di campagna, insediandosi sui tetti, nei fienili ecc., altre volte si rifugia nelle cavità degli alberi, fra le rocce o nei cespugli di rovo. Si muove soprattutto al crepuscolo e di notte per dare la caccia a topi, conigli, uccelli e ghiri; ma si nutre anche di insetti, anfibi, frutti selvatici e bacche. Inoltre si introduce nei pollai e nelle conigliere, dove uccide e mangia qualche gallina o coniglio.

Nella Tramontana possiamo trovare anche la lepre mediterranea (Leprus capensis) che si nutre di erbe e di piante arbustive, la talpa quarnerina (Talpa europaea ) http://www.arkive.org/species/ARK/ma...alpa_europaea/
http://www.tierenzyklopaedie.de/tiere/maulwurf.html
che vive soltanto sull’isola di Cherso e in nessun’ altra isola dell’Adriatico, si tratta di una specifica popolazione isolana che non è stata ancora ben studiata. Una particolaritá di queste talpe è che a differenza di quelle della terraferma costruiscono i nidi con mucchi di foglie sulla superficie della terra, mentre quelle della terraferma li costruiscono alla profonditá di 50 cm. Si nutrono soprattutto di lombrichi, insetti e chiocciole.

Sono presenti anche i ghiri (Glis glis), http://public.globalnet.hr/~nradunov/Hrv/florfaun.htm
http://www.the-piedpiper.co.uk/th1l.htm
http://www.bogon-naturfoto.de/Fotoga...hres_2004.html
il cui cibo principale è costituito da foglie, cortecce, frutti con o senza guscio, uova e piccoli uccelli, i ricci (Erinaceus europaeus) che si nutrono di insetti, vermi, rane, serpenti, topi e uova di uccelli.

Si puó trovare anche il topo dal collo giallo (Apodemus flavicollis) http://www.pp-medvednica.hr/Medvedni...sti_misevi.htm
http://www.hlasek.com/apodemus_flavicollis_a597.html
http://www.arkive.org/species/ARK/ma...s_flavicollis/ e altri roditori piú piccoli.

Nella Tramontana sono molto numerosi i pipistrelli, che si nutrono di insetti e a causa della contaminazione con i veleni e del ridotto numero degli insetti vengono oggi considerati una delle specie animali piú minacciate. Nelle grotte della Tramontana non è una rarità trovarvi le nottole di Leisler (Nyctalus leisleri), http://www.arkive.org/species/ARK/ma...alus_leisleri/
i Pipistrelli di Nathusius (Pipistrellus nathusii), http://www.parchilagomaggiore.it/pippo14.htm
http://zmmu.msu.ru/bats/rusbats/gallery/ppnath.html
http://www.pp-medvednica.hr/Medvednica_hr/sismisi.htm

i Rinolofi minori (Rhinolophus hipposideros), http://digilander.libero.it/enrlana/chiro.htm

i Rinolofi maggiori (Rhinolophus ferrumequinum) http://www.arkive.org/species/ARK/ma...ferrumequinum/

e i pipistrelli almolimbati (Pipistrellus kuhlii). http://www.parchilagomaggiore.it/pippo6.htm
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Old 20.06.2005., 09:04   #16
Smile Anfibi e rettili

Nella Tramontana vivono molte varieta di anfibi e rettili che sono molto rari, e anche molti esemplari non conosciuti sulle altre isole mediterranee.

Qui vivono il piccolo tritone (Tritus vulgaris meridionalis),
l’ululone dal ventre giallo (Bombina veriegata) http://www.amphibian.co.uk/bombina.html http://www.herp.it/indexjs.htm?Speci...BombiVarie.htm
e l’orbettino (Anguis fragilis)
http://www.herp.it/indexjs.htm?Speci...AnguiFragi.htm
presenti ancora soltanto sull’isola di Veglia. Qui vive anche una specie di lucertola del periodo glaciale (Padarcis muralis), http://www.kingsnake.com/reptilia-it...ucmuraiola.htm http://www.herp.it/indexjs.htm?Speci...PodarMural.htm
una specie endemica, unica nel Mediterraneo.

È presente il grande ramarro (Lacerta trilineata) http://www.ittiofauna.org/webmuseum/...ilineata01.htm
http://www.geocities.com/herpetology...trilineata.htm che può avere fino a 40 cm di lunghezza, è la lucertola più lunga e anche una delle più belle in Europa.

La lucertola (Algyroides nigropunctatus) http://www.herp.it/indexjs.htm?Speci...AlgyrNigro.htm http://www.kingsnake.com/reptilia-it...gmagnifico.htm che vive ancora solo sull'isola di Veglia e di Arbe.

Negli stagni della Tramontana vivono cinque specie di rane tra cui la rana dalmatina (Rana dalmatinae) http://images.google.com/images?q=Rana+dalmatina che puó essere trovata ancora soltanto sull’isola di Veglia.

Il rospo comune (Bufo bufo) http://www.pbase.com/image/3106449/large
http://herpetologyphoto.hit.bg/Ph_Bu_bufo.htm che oltre a Cherso si puó trovare sulle isole di Arbe e di Veglia.

Non ci sono serpenti velenosi. Ci vivono però 7 specie non velenose, tra cui uno tra i più belli in Europa, il colubro leopardino (Elaphe situla leopardina) http://www.medri.hr/~dwolfl/zmije/crvenkrpica.htm
http://www.serpenti.it/rettiliita/elaphesitula.htm che è in pericolo di estinzione e perciò protetto dalla legge. Si nutre quasi esclusivamente di topi.
Il colubro flavescenze (Elaphe quatuorlineata) http://www.geocities.com/herpetology...uorlineata.htm
http://www.herp.it/indexjs.htm?Speci...ElaphQuatu.htm http://www.elaphe.it/elaphe_quatuorlineata.htm è uno dei serpenti più lunghi in Europa e puó raggiungere i 2 m di lunghezza. Si nutre di lucertole, topi, uccelli e di uova.

Uno dei rappresentanti più attraenti dei rettili, la testuggine terrestre (Testudo hermanni), http://www.geocities.com/Petsburgh/6356/home.htm

http://membres.lycos.fr/testudo/testudohermanni.html può essere trovata in abbondanza in alcune parti dell’isola, però è sempre più rara. Anche la tartaruga acquatica (Emys orbicularis) è rara e perciò protetta dalla legge.


. . . . Gli insetti

Grazie alla grande varietà di specie vegetali c’è anche una grande ricchezza di insetti: 68 specie di farfalle diurne, in Tramontana sono state trovate grandi popolazioni di alcune specie di farfalle diurne che sono prottete dalla legge perché sono sempre più rare a causa della loro sensibilitá all’inquinamento. Si possono vedere per lo più le maczone (Iphiclides podalirius), ), http://www.leps.it/indexjs.htm?Speci...phiclPodal.htm
http://www.butterfly guide.co.uk/species/papilionidae/andal6.htm
la Argynnis paphia, http://www.leps.it/indexjs.htm?Speci.../ArgynPaph.htm
http://www.geocities.com/europeanbut...sch/paphia.htm , Aporia crataegi http://www.leps.it/indexjs.htm?Speci...poriaCrata.htm http://www.eurobutterflies.com/speci...s/crataegi.htm e Melanargia galathea. http://www.geocities.com/~knighty_m/...h/galathea.htm http://www.guypadfield.com/marbledwhite.html http://www.leps.it/indexjs.htm?Speci...elanGalath.htm
É stata trovata una specie che non si può torvare in nessun’ altra parte nel Quarnero – Hipparchia syriaca. . http://www.schmetterling-raupe.de/art/syriaca.htm
http://leptiri.beograd.com/Hipparchia_syriaca.htm

20 specie di libellule (ordine Odonata) tra cui quella blu-verde Aeshna affinis, http://www.natur-lexikon.com/Texte/M...ikjungfer.html http://pisum.bionet.nsc.ru/kosterin/...e/affinis3.htm
http://www.dragonflysoc.org.uk/frame...ff&species&aes
che è una delle libellule più grandi (7 cm), quella rossa Crocothemis erythraea ecc. [url]
http://www.eimagesite.net/go.go/imag...ythraea/s1.htm

Sono presenti anche tre specie di insetti acquatici molto rari del gruppo dei coleotteri (ordine Coleoptera). Molto importante un coleottero della famiglia Curculionidae che è stato trovato e vive solo nelle grotte. Si tratta di una specie endemica che non vive in nessun’ altra parte nel mondo. È stato trovato nella grotta di Čampari ( Banićeva pećina ) nella Tramontana.

Si può trovare nella Tramontana anche un coleottero lungo circa 30 mm, il Calosoma sycophanta che vive soprattutto nei boschi di castagno. Il suo cibo principale sono i bruchi e le larve. Un rappresentante di questa specie può mangiare circa 400 larve all’anno, ˝conservando˝ in questo modo il bosco. Questo tipo di coleottero è una specie protteta in numerosi paesi.

Gli insetti sono un anello insostituibile nella catena alimentare dell’ecosistema di Cherso. Impollinano le piante e sono cibo per molti esseri più grandi: rane, lucertole, serpenti, uccelli e mammiferi.
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Zadnje uređivanje adriatic : 18.10.2005. at 15:59.
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Old 21.06.2005., 08:14   #17
Thumbs down Gli animali alloctoni

Da quando è cominciata a svilupparsi la caccia sull'isola sono state introdotte alcune specie di animali che non appartengono a tale ambiente.

Sono stati importati: il daino (Dama dama), http://www.arkive.org/species/ARK/mammals/Dama_dama/
http://www.regione.emilia-romagna.it...auna/daino.htm
i mufloni (Ovis musimon), http://www.ittiofauna.org/provinciar...ttili/muflone/ http://www.blueplanetbiomes.org/mouflon.htm
i cinghiali (Sus scrofa) http://animaldiversity.ummz.umich.ed...us_scrofa.html
http://www.issg.org/database/species...i=73&fr=1&sts=
http://www.batraciens-reptiles.com/sanglier.htm
e i caprioli (Capreolus capreolus). http://www.funghiitaliani.it/index.p...rticle&sid=364 http://www.geocities.com/magicgoatman/roedeer.html
http://www.arkive.org/species/ARK/ma...lus_capreolus/
Questi animali vivevano in una riserva di caccia recintata, nella parte settentrionale dell’isola.

Sono stati introdotti nel territorio una quindicina d’anni fa per dare vita alla caccia su base commerciale, ossia riservata ai turisti venatori. I cinghiali e i cervi purtroppo sono usciti dalle zone a loro riservate e stanno devastando l'ecosistema e danneggiando gravemente l’allevamento estensivo delle pecore che é il presupposto fondamentale per la sopravvivenza dei grifoni. Negli ultimi anni sono stati registrati diversi casi di attacchi di cinghiale a pecore e agnelli. Il caso dei cinghiali ha raggiunto però il suo culmine nel 2004 quando essi (che nel frattempo si sono riprodotti in gran numero) in cerca di cibo, hanno ucciso il 15% del numero complessivo di pecore sull'isola.

Questo fatto rappresenta un grande problema non soltanto per i pastori ma anche per i grifoni che hanno sempre meno cibo a loro disposizione. Un’ altra minaccia alla sopravvivenza dei grifoni è l’uso illegale dei veleni che viene usato dai pastori, dalla popolazione locale e dai cacciatori per impedire i danni fatti sui raccolti, sulle greggi ecc., da parte delle specie alloctone.

Oltre, a presentare una grande minaccia per la sopravvivenza dei grifoni, i cinghiali minacciano anche la biodiversità dell'ecosistema della Tramontana. Si nutrono infatti altrettanto di tuberi, radici, bacche, granaglie, piccoli roditori, rane, uccelli e invertebrati, tra cui insetti e vermi, distruggendo in tal modo anche le varie specie endemiche. Così ad esempio rovistano nei prati in cerca dei tuberi del gigalo italiano distruggendo anche le altre piante rare.
Ci sono stati alcuni tentativi di diminuire il loro numero ma senza successo.

Nel frattempo i cinghiali si riproducono sempre di più, mangiano quasi tutti i tuberi e le radici delle piante endemiche e rare, larve degli insetti, le formiche, quasi tutte le lucertole, i serpenti, le tartaruge, le uova degli uccelli che nidificano a terra, come anche molto del cibo dei grifoni. In poche parole distruggono la varietà delle speci ed è necessario un urgente intervento per risolvere questo problema perché al contrario potrebbe avere conseguenze gravi non soltanto per la natura ma anche per l’uomo.
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Old 21.06.2005., 13:41   #18
Smile L’Eco centro Caput Insulae Beli

L’Eco-centro Caput Insulae – Beli (ECCIB) è una organizzazione non - governativa, fondata nel 1993 con lo scopo di proteggere e tutelare, nello stesso tempo, sia l'eredità storica che il il patrimonio naturalistico, perché non si può proteggere una specie di pianta o di animale se non si protegge tutto l'habitat inclusa tutta l'influenza storica della società umana che è parte integrante dello stesso ambiente. http://www.caput-insulae.com/index_cro.html
http://www.caput-insulae.com/
http://www.caput-insulae.com/staza1.htm

Nella casa dell’ ECCIB vi sono due mostre permanenti:
1) La biodiversitá dell’archipelago Cherso - Lussino
2) La storia di Beli e della Tramuntana.
Qui ha inizio anche la mostra all’ aperto ˝Storia e Arte nella Natura˝.

L’eco – centro con l’aiuto di volontari internazionali si occupa: della protezione dei grifoni, della protezione dell’eredità storica, dell’educazione ambientale e del programma dell’ecoturismo.

Oltre alla protezione dei grifoni, il Centro si occupa di proteggere le specie naturali che ugualmente ai rapaci sono rare e a rischio di estinzione.
La protezione dei grifoni sotto la guida del dottore Goran Sušić consiste nel monitoraggio dei grifoni nelle riserve, nel recupero dei giovani caduti nel mare o feriti, nella riabilitazione dei grifoni indeboliti o feriti e nella nutrizione dei grifoni che si trovano nel Centro di recupero vicino all’Eco – centro.

Puó accadere che i piccoli di grifone cadano dal nido nel mare perché i turisti si avvicinano con le imbarcazioni ai nidi sulla scogliera, causando spesso la caduta dei piccoli che poi affogano non essendo capaci di nuotare.

L’ ECCIB ha avviato nel 1995 un programma speciale per salvaguardare gli stagni dell'isola di Cherso. Gli stagni vengono puliti dalla vegetazione prevenendo l’effetto dell’eutrofizzazione. Viene così salvato l’habitat di molti animali, specialmente anfibi e rettili rari, comprese varie specie di piante.

L’eco – centro si occupa inoltre del mantenimento degli eco - sentieri

Il primo eco-sentiero sull'isola di Cres ˝Stoza Tramuntana˝ risale al 1995. In seguito sono stati tracciati altri due. Il primo è lungo 7 km, il secondo 5 km, e il terzo 6 km.

I sentieri portano fino ai vilaggi antichi, alle tracce dei romani, ai stagni, a specie rare, alle vecchie quercie e altro.

Il compito dell’Eco – centro è anche quello di aiutare la ente locale a mantenersi tramite lo sviluppo sostenibile che rende possibile l’esistenza degli animali e delle piante sull’isola in simbiosi con la societá umana.

L’isola è un vero esempio di sostenibilità tra l’uomo e natura, in quanto l’isola era da sempre caratterizzata dalla pastorizia e dall’olivicoltura. Con la diminuzione degli abitanti, sull’isola sono spariti anche luoghi con piante aromatiche e rare, la convivenza dell’uomo con la natura aveva creato infatti ambienti molto preziosi.

L’Eco – centro aiuta perciò la popolazione locale al fine di preservare e promuovere i valori e le attività tradizionali.
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Old 21.06.2005., 14:52   #19
Smile Conclusione

L’isola di Cherso http://www.island-cres.net/hr/
è un’isola poco popolata e la fonte principale di guadagno per gli abitanti dell’isola è rappresentata da attività tradizionali che non daneggiano l’ambiente, al contrario hanno favorito lo sviluppo di piante rare e di un patrimonio naturale unico. Negli ultimi anni però il turismo diventa una fonte sempre più importante di sostentamento dei Chersini e anche per questo motivo l’ecologia dell’isola, particolarmente quella della Tramontana http://www.comunitachersina.com/Test...ontana1It.html http://www.comunitachersina.com/Caisole.html
rappresenta un fatto di grande importanza. Cherso ha dei buoni collegamenti con la terraferma, un mare cristallino, acqua potabile tra le migliori, e come abiamo visto un ecosistema di un valore eccezionale.

É l’uomo quello che deve aver cura affinchè tutto ciò si mantenga nel tempo, anche per lasciare alle generazioni future un ambiente “intatto”.

Tutto ciò è un impegno abbastanza gravoso viste le difficoltà che si interpongono, come l’apertura di una zona venatoria che poi provoca la fuoriuscita di animali alloctoni che si moltiplicano e provocano danni irrimediabili a piante e animali.

Infatti l’unica grave minaccia al ecosistema dell’isola è rappresentata dai cinghiali, che sono stati inseriti in un ambiente a loro non naturale e che entrano perciò in competizione con le altre specie distruggendo gradualmente l’ecositema dell’isola.

Pocchissimi sono gli ambienti (habitat) nel mondo così abbondanti di esseri viventi autoctoni, endemici e perfino appartenenti al periodo glaciale.

Dovremmo essere orgogliosi di un tale patrimonio e fare di tutto per conservarlo intatto incentivando la popolazione locale e prendendo provvedimenti severi contro coloro che provocano la distruzione di tale eredità.

Mi auguro che ciò non avvenga e che la popolazione umana che si è numericamente stabilizzata su questo territorio, continui con le sue attività tradizionali, coadiuvate da quelle moderne positive e che trovino sull’isola di che mantenersi senza però distruggere la grande varietà di flora e fauna.
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Old 15.07.2005., 00:38   #20
Accidenti! Adriatic, Il tema e come scrivi mi piace, ma se scrivi sempre solo tu, o pocca gente ti capisce, o ... non lo so...
Perche" non scrivi blog su questo tema, magari in italiano, con qualche riga in croato?
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